Cercavo di cogliere i semi lanuginosi delle tife indugiare ondeggianti, orizzontali come bandiere della legione straniera, indecisi se stare o volar via, volevo catturarli nell’obiettivo della mia vecchia Canon al tramonto senza far apparire aloni più scuri e altri sfocati, difetti che la rendono ancora più preziosa, mia, ecco: mi è parso di sentire le campane del mio paese di origine qualche chilometro distante.

Stamattina lavavo ardilut/soncino dell’orto alla fontana e pensavo alle foto che mi manda mia sorella, un capuccino d’asporto fronte mare, non si può avere tutto, la nostra colonna sonora, nella Bassa, giorno e notte è il canto dell’acqua, se si mette una mano sotto il getto in questi giorni, pare calda, 13 gradi e mezzo costanti, altro che pinguinidelong …. fresca d’estate giusta d’inverno.

Son senza cellulare in questi giorni e mi pare di essere più sola, ma quando mi chiamano i figli o ancor più i nipotini sul fisso, è un silenzioso balzo di gioia, e non si sa se parlare o ascoltarsi a vicenda contemporaneamente, anche quella diventa musica.

Il pettirosso è già qui da un po’ e si fa sentire mentre avvolgo in un velo protettivo di tessuto candido l’imponente massa dei miei banani, a sud vicino ai contenitori del compost. Vien buio in un attimo e non c’è molto tempo per portare a termine lavori all’estermo, dopo aver messo la casa e il suo quotidiano tramtramdicoio in assetto. Quando è passato quel momento magico dove tutti si scatenano a fotografare il tramonto, è uno solo ma diventa come una raffica di fuochi artificiali dal mare alle cime innevate, si pensa che sia finita, ma una bella varietà di foglie ammucchiate ammicca di gialli e rossi facendo quasi luce come una vetrina.

Son certa che vi siete immaginati tutto anche la micia spumosissima e elegante che mi segue curiosa di ogni mia mossa, fruscio, richiamo. Potrei lasciare così, che come del calar del sole ognuno abbia la sua immagine, bene vi suggerisco la mia e aspetto di sapere cos’avete visto e sentito a distanza, solo leggendo mere parole. Mammamia quel mere che saccente, quasi quasi lo tolgo … domani. Forse domani saprò anche perchè le foto han qualcosa che impedisce loro di volar via dalla macchina, come i semi delle tife al tramonto.

e poi l’ autunno è un pittore